COS’È L’OSTEOPATIA

L’osteopatia nasce alla fine del 19° secolo dagli insegnamenti e dagli scritti del dott. Andrew Taylor Still (1828-1917) medico di formazione tradizionale.

Il Dott. Still sentì la necessità di andare oltre alla medicina tradizionale con cui si era formato, accorgendosi che parecchie domande non trovavano risposte.

Intraprese così una lunga e pionieristica ricerca per rispondere ad alcune di queste domande approfondendo con studi estremamente meticolosi l’anatomia umana.

Dopo assidui anni di studio ed altrettanti anni passati sperimentando le sue intuizioni codificò una serie di approcci rivolti all’uomo nella sua totalità che decise poi di chiamare osteopatia, dal greco antico “Osteon” = osso, scheletro e dall’inglese “path” = cammino, via.

La filosofia osteopatica ha alcuni punti cardine che con molta probabilità furono influenzati in quel periodo dal  filosofo della scienza e padre del pragmatismo Charles Pierce, contemporaneo di Still.
Tra questi emergono:

  • il corpo è capace di autoregolazione, di autoguarigione e di conservazione della salute;
  • il corpo è un’unità: la persona è un’unità di corpo, mente e spirito;
  • interdipendenza tra struttura e funzione che sono in relazione reciproca;
  • ruolo del sistema muscolo scheletrico nella nostra umanità ed individualità;
  • una terapia razionale poggia quindi sulla comprensione dei principi di base dell’unità del corpo, dell’autoregolazione e dell’interrelazione di struttura e funzione.

L’OSTEOPATA

Gli osteopati usano comunemente la palpazione come strumento per la valutazione, per il trattamento e per identificare e correggere le componenti somatiche delle aree o regioni in disfunzione del corpo umano. Le competenze e i principi applicati dall’osteopatia definiscono la peculiarità della professione osteopatica. L’utilizzo delle mani è l’unico mezzo di cui dispone l’osteopata, lo sviluppo delle sue abilità palpatorie gli permette infatti di trattare una grande varietà di problematiche.

Il suo accesso attraverso il sistema muscolo scheletrico e le sue numerose tecniche gli consentono di agire su svariati e differenti piani. L’efficacia dell’osteopata si esplica su numerosi e differenti livelli e poggia sul fatto che dove si insedia una problematica viene sempre meno la qualità e la quantità di movimento di quella stessa regione.

L’azione dell’osteopata che è votata a ripristinare il movimento perso si esplica sia su di un’articolzione sofferente, su un’organo che ha perso la sua funzionalità, o su di una regione che ha subito un trauma, fino ad essere efficace anche nel modulare il sistema nervoso autonomo, riuscendo quando necessario ad abbassarne il tono. Ne sono prova numerose evidenze cliniche.